9277 visitatori in 24 ore
 400 visitatori online adesso





destionegiorno
Stampa il tuo libro



Giomiri

Giomiri

Scrivendo lascio piccole tracce affinché io possa comprendermi e gli altri sappiano meglio interpretare i miei silenzi...
Scrivere mi regala serenità, mi riconcilia con il mondo. ... (continua)


La sua poesia preferita:
In perfetto equilibrio
E il silenzio s’è fatto acqua,
tra i respiri trattenuti
questa casa non ci somiglia più.
I muri sono ombre
tra tutte le parole lasciate lì, a macerare,
mentre il sonno non viene.
Raccolgo la biancheria sparsa per le stanze,
tracce mischiate a...  leggi...

Nell'albo d'oro:
Il mio amore di pece
Il mio amore di pece
esiste perché tu esisti
e scivola come lacrima
dagli occhi alla bocca
che ti attende

E' nero il mio amore di pece
come la notte che m'inghiotte
incapace di lenire il mio amore
- il mio dolore di te -

Affondo...  leggi...

Luce
Nella brevità di un respiro
nasco
e l’universo immobile
m’attende

Ch’io versi la prima lacrima
ad irrigare l’arsura eterne delle parole

O che il mio vagito
infranga il silenzio
della solitudine che mi guarda

Nulla è...  leggi...

Da quand'è
Da quand'è che il tuo nome
non si affaccia alle mie labbra
e con leggerezza
si confonde
con l'eco di quei giorni
mortali
Da quand'è che le mie mani
hanno nostalgia delle tue
timide e appassionate
ad esplorare quella...  leggi...

Di te m'accorgo ora
Di te m'accorgo
ora
che il ventre piatto
s'increspa a cercar il fiato
lentamente s'insinua negli occhi
confondendo la luce
con quel riverbero che si fa smeraldo
e conserva la maturità del cielo.
E l'onda si fa piena
e mi fa custode...  leggi...

Padre e figlio
Ti scrivo figlio mio

La notte si sta portando via ogni mia speranza

Ti penso figlio mio

Mi culla il desiderio di un...  leggi...

Mio nome
"Mio nome"

Se questo
è quanto resta del nome
(mio nome),
braccia lungo i fianchi
a trattenere
corpi...  leggi...

Amico
Ti ho cercato fra molti visi
due scuri carboni
che dessero al cuore
sussulti
Ho cercato
le ombre e le luci
che spesso...  leggi...

Il mio amarti
Non sono anni
quelli che vedi
scolpiti a matita
sul tuo viso
Ma perimetri
di secoli d'amore.
Perché se...  leggi...

Fotografia - dedicata a Alda Merini
C'è il fumo
di quell'eterna sigaretta,
fra te e l'obbiettivo
come velo
sulla profondità di uno sguardo...  leggi...

Giomiri

Giomiri
 Le sue poesie

La sua poesia preferita:
 
In perfetto equilibrio (06/07/2019)

La prima poesia pubblicata:
 
Fotografia - dedicata a Alda Merini (12/01/2006)

L'ultima poesia pubblicata:
 
Ho scoperto (09/03/2024)

Giomiri vi consiglia:
 In perfetto equilibrio (06/07/2019)
 Il tuo profumo (06/03/2020)
 Il mio amarti (19/01/2006)

La poesia più letta:
 
Quando il mio corpo è col tuo (16/09/2010, 16194 letture)

Giomiri ha 10 poesie nell'Albo d'oro.

Leggi la biografia di Giomiri!

Leggi i 115 commenti di Giomiri


Leggi i racconti di Giomiri

Giomiri su Facebook


Autore del giorno
 il giorno 16/02/2020
 il giorno 16/02/2020
 il giorno 19/06/2019
 il giorno 19/06/2019
 il giorno 20/03/2019
 il giorno 20/03/2019
 il giorno 20/03/2019
 il giorno 20/03/2019

Seguici su:



Cerca la poesia:



Giomiri in rete:
Invia un messaggio privato a Giomiri.


Giomiri pubblica anche nei siti:

RimeScelte.com RimeScelte.com

ParoledelCuore.com ParoledelCuore.com

ErosPoesia.com ErosPoesia.com

DonneModerne.com DonneModerne.com

Aquilonefelice.it AquiloneFelice.it




Pubblicità
eBook italiani a € 0,99: ebook pubblicati con la massima cura e messi in vendita con il prezzo minore possibile per renderli accessibile a tutti.
I Ching: consulta gratuitamente il millenario oracolo cinese.
Confessioni: trovare amicizia e amore, annunci e lettere.
Farmaci generici Guida contro le truffe sui farmaci generici.

Xenical per dimagrire in modo sicuro ed efficace.
Glossario informatico: sigle, acronimi e termini informatici, spiegati in modo semplice ma completo, per comprendere libri, manuali, libretti di istruzioni, riviste e recensioni.
Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi

Torna a casa

Amore

Sono qui, stai tranquillo. Non andrò via, aspetterò con te che la notte si dissolva. Vorrei prenderti la mano e accarezzarla, ma ho paura di farti male. Altro male.

I giorni non sono mai tutti uguali. Ti alzi la mattina e pensi che dovrai fare le stesse identiche cose che fai da una vita. Ma all’improvviso qualcosa si spezza, da qualche parte.

In questa stanza non c’è neppure una finestra, ci siamo solo tu ed io e queste macchine che parlano tra loro. Io non lo so cosa si dicono, ma solo che parlano di te e dei segnali che da te arrivano: ti prego torna da me, torna a casa.

Dicono che dovrei parlarti e farti ascoltare la tua musica, potrebbe aiutarti. Ci provo a parlarti, ma la voce non mi esce. Tutto quello che vorrei dirti si è annodato in gola in un groviglio che non riesco a governare. Nella testa le parole mi rimbalzano, ma la voce non riesce ad uscirmi dalla bocca.

Laura e tuo padre sono dietro quella vetrata, da due giorni, sempre appiccicati a quel vetro, in attesa, ti stiamo aspettando.

Laura mi ha detto: - Mamma non può andarsene, abbiamo litigato ieri e non ci siamo salutati. Come faccio? – La mia Laura, a volte mi fate impazzire con i vostri battibecchi, ma lo so quanto vi volete bene e come vi aiutate: se uno rallenta l’altro si ferma ad aspettare…i miei ragazzi.

Ma io lo sapevo. Nell’attimo esatto in cui tu scivolavi via dal mio corpo, nell’attimo esatto in cui recidevano il cordone ombelicale, io lo sapevo: ti stavo perdendo. Nulla avrei potuto più da quel momento in poi per proteggerti.

E quest’angoscia mi è vissuta accanto, ombra latente eppur presente, in questi anni, in tutti questi anni. A volte si assopiva e mi regalava l’illusione di averla soppressa, di essere finalmente riuscita a liberarmene. Ho vissuto questa chimera soprattutto quando eri piccolo e per addormentarti avevi bisogno che io mi sdraiassi accanto a te. Quelli erano i momenti in cui desideravo che il tempo si fermasse: immobile ed immutabile.

Ma quel tempo perfetto dura una manciata di secondi, ti volti indietro a guardare e scopri che quegli anni sono volati nel vento e rivivono solo nei ricordi, cassetti della memoria che al bisogno, il cuore chiama a sé.

E quando poi tutto si avvera, l’incubo che ti ha perseguitata per così tanti anni si materializza , allora sai, di aver vissuto un’illusione.

Tu lo sai quanto il suono del telefono, di sera, mi inquieti, e per questo mi prendi in giro, rammentandomi che le brutte notizie non hanno un orario da osservare.

E’ vero, sai, e quando ho risposto due giorni fa, l’ho fatto con leggerezza, perché una telefonata alle 9 del mattino non può portare con sé il suo carico di dolore.

Stavo per uscire di casa e il telefono ha squillato. Ho pensato: - Non rispondo, altrimenti faccio tardi…-. Ma ho cambiato idea, perché qualche minuto di ritardo non cambierà nulla.

No, non cambierà nulla qualche minuto di ritardo.

Nella testa continuo a sentire l’eco della voce della donna che ha chiamato:

- Famiglia Parsi?-

Ed eccola lì, l’antica ansia, insinuarsi sottile nelle vene sciogliendo il sangue.

- Si…- una risposta che mi ha grattato la gola.

- Lei è la Signora Parsi? –

Non mi ha dato il tempo di rispondere.

- Signora, volevo informarla che Gabriele Parsi ha avuto un incidente, ed ora è ricoverato presso …-

So di aver preso mentalmente nota dell’indirizzo, ma tutto il resto non l’ho sentito. Ho riattaccato, preso le chiavi della macchina e il cellulare e sono uscita di casa, correndo. Laura mi ha detto che non ho chiuso la porta, l’ho lasciata spalancata.

E ho continuato a correre dimenticandomi dei divieti, dei semafori, del traffico piantando l’auto da qualche parte, non saprei dire dove.

Correvo, nel corridoio del pronto soccorso affinché qualcuno mi fermasse e mi dicesse che il mio cuore poteva ricominciare a battere normalmente perché avevo fatto solo un brutto sogno: potevo svegliarmi e riprendermi la solita vita, tutta la mia solita routine.

Ma un’infermiera aveva in mano il tuo giubbotto e il tuo zaino, allora mi sono fermata. Erano le tue cose, le ho guardate come se potessero parlarmi e raccontarmi quello che era successo, come se potessero dirmi dov’eri e quanto male ti avevano fatto.

L’infermiera mi ha guardata e si è avvicinata, non sapeva dirmi molto, solo che ti stavano operando: dovevo solo aspettare. Mi ha accompagnata in una saletta d’attesa invitandomi a sedere e ad attendere. Il chirurgo sarebbe venuto a parlarmi, al termine dell’intervento.

E io mi sono seduta in quella saletta asettica e a farmi compagnia un arredamento spoglio di quattro seggiole di metallo e una poltroncina. Una pianta finta cercava invano di abbellire la stanza.

Ho chiuso gli occhi, cercando di aprire un varco nella memoria, desideravo con tutta me stessa ricordare se ti avevo salutato, se mi avevi raccontato qualcosa dei tuoi impegni per questa giornata. Cercavo disperatamente di bussare alla porta della memoria, per raccogliere ogni sfumatura delle nostre parole, tutto quello che diamo per scontato. Non ci riuscivo, nonostante lo sforzo mi tornava solo il tuo: - Ciao ma’…-.

Quando è arrivato tuo padre ho letto nei suoi occhi il riflesso della nostra paura e inaspettatamente il peso dei suoi 50 anni gli è calato sulle spalle, incurvandole. Ci siamo abbracciati e l’ho sentito fragile, proprio lui, che tra noi due è il più forte.

La sua voce alla ricerca disperata di un controllo, per me, si è unita al mio grido silenzioso:

- Vivrà, deve vivere, ce la farà, è giovane…-

Ci siamo seduti un accanto all’altro, evitando di guardarci, per impedire allo sconforto di prendere il pieno possesso di noi e della nostra impotenza.

Tuo padre non ce la faceva proprio a stare fermo, non è nella sua natura, lo sai. Ciò che mi aveva fatto innamorare di lui, tanti anni prima, era anche questa sua capacità di portare a termine più cose contemporaneamente, ed ora, vederlo prigioniero indifeso del suo dolore, mi fa male.

Ha deciso di andare a prendere Laura: telefonarle a scuola non ci sembrava una buona idea, così avrebbe potuto parlarle, con calma.

Il tempo qui dentro si dilata, ed è scandito dai bip di quelle macchine che ti monitorizzano. Il cuore c’è, batte, lo vedo, e anche i tuoi polmoni, respiri da solo, ma tu dove sei? Torna da me, torna a casa.

Chissà se hai avuto il tempo di capire e quanto ti sei sentito solo. Chissà se anche tu hai visto la luce in fondo al tunnel e qualcuno, magari la nonna, è venuta a prenderti per mano e a mostrarti quanto è bello il Paradiso, angelo mio, e a rassicurarti che il tuo tempo non è ancora venuto, che le Parche non hanno ancora tagliato il tuo filo.

Ti sto accarezzando la gamba, senti la mia mano? Ormai la tua età ti impedisce le dimostrazioni d’affetto, quelle fisiche, ma ci sono volte in cui mi raggiungi alle spalle, con passo felpato, e mi stampi un bacio sulla guancia mormorando: - La mia ma’…- e allora io so che con quel gesto riempi i vuoti di pomeriggi e di serate, passate ad aspettarti con la cena che si raffredda in tavola.

Ma io le voglio tutte quelle arrabbiature, le voglio ancora le notti in cui non riesco a dormire finché non sento la chiave che gira nella serratura della porta d’ingresso, io lo voglio ancora il disordine in cucina dei tuoi spuntini notturni, io lo voglio ancora il caos della tua stanza, io ti voglio ancora figlio mio.

Io non sono pronta a lasciarti andare, non posso seppellirti. Io non le voglio quelle lacrime, non sono pronta per quel dolore che sfilaccia il cuore.

Hai ancora tante cose da fare, tanti posti da vedere e gente da conoscere e io voglio restare in un cantuccio a guardarti diventare uomo e a sentire che avrai sempre meno bisogno di me perché avrai la tua vita da riempire…

Devi combattere Gabriele, la senti la mia determinazione, quella di tuo padre e quella di tua sorella? Siamo qui per te. Non puoi andartene così, torna a casa Gabriele, fammi sentire che ci sei.

Baratterei tutto, la mia vita pur di sentire la tua voce. Ti prego torna a casa.

Un’altra notte sta finendo, tra un po’ verranno a sostituirti la flebo, andrò a prendermi un caffè e a sciacquarmi il viso, perché quando tornerai non voglio che tu legga sul mio viso le tracce di questi giorni. Perché tu tornerai, quando sarai pronto, tornerai a casa

Giomiri 02/01/2011 17:49 957

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.

I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.

SuccessivaPrecedente
Successiva di GiomiriPrecedente di Giomiri

Nota dell'autore:
«E' un racconto di fantasia, per esorcizzare la paura...»

Commenti sul racconto Non vi sono commenti su questo racconto. Se vuoi, puoi scriverne uno.

Commenti sul racconto Avviso
Puoi scrivere un commento a questo racconto solamente se sei un utente registrato.
Se vuoi pubblicare racconti o commentarli, registrati.
Se sei già registrato, entra nel sito.

La bacheca del racconto:
Non ci sono messaggi in bacheca.


Vedi i racconti di Giomiri:
nella categoria:
dell'anno:
















Pubblicate i vostri lavori in un libro

Volete pubblicare un vostro libro, un libro vero? Su carta, con numero ISBN? Con la possibilità di ordinarne copie a prezzo ridotto per voi ed i vostri amici?
Facciamo un esempio: se avete un manoscritto su file doc, docx, odt o pdf già pronto secondo i formati e le impostazioni standard (vedi specifiche) ed un bozzetto di una copertina con immagine a 300dpi allora vi possiamo già fare un esempio del costo con il nostro servizio editoriale base:
Libro di 120 pagine in formato "6x9" (15,24x22,86 cm) in bianco e nero e copertina flessibile opaca a colori pubblicato con il nostro servizio base: 50 copie a 149 euro, 100 copie a 266 euro, 200 copie a 499 euro, comprensive di stampa, iva e spedizione.
Per informazioni cliccate qui.
Attenzione: non tutte le opere inviate verranno accettate per la pubblicazione, viene effettuata una selezione

Racconti

Amore
Parte 1
La prima volta
Vuoto a perdere
Anna
Come una carezza
L'albero di Natale
Venerdì
Lettera a mio padre
Resta con me
Torna a casa
L'estate dell'83
Biografie e Diari
Parte 0
Sempre Donne
Buio
Fantasy
Maledetto!
Io lo amo
Ragazzi
Restauratore di cuori
Sociale e Cronaca
Non c'è perdono
Con te c'è la tua mamma
Ho fame
Il mio giorno speciale

Poesie



Accordo/regolamento che regola la pubblicazione sul sito
Le domande più frequenti sulle poesie, i commenti, la redazione...
Guida all'abbinamento di audio o video alle poesie
Pubblicare un libro di poesie
Legge sul Diritto d'autore (633/41) - Domande e risposte sul Diritto d'autore
Se vuoi mandarci suggerimenti, commenti, reclami o richieste: .
Inserite la vostra pubblicità su questo sito: https://adwords.google.com/cues/7505CA70FA846F4C06E88F45546C45D6.cache.png

Copyright © 2024 Scrivere.info Scrivere.info Erospoesia.com Paroledelcuore.com Poesianuova.com Rimescelte.com DonneModerne.com AquiloneFelice.it